Dove va l'Italia? Una lettura antropologica della quotidianità ci fornisce alcune risposte
Riflettere sulla propria società, utilizzando gli strumenti a disposizione dell'antropologo, è un tentativo di condividere con gli altri membri del gruppo di appartenenza alcune possibili letture dei punti di rottura che segnano quella società. E di crepe nella società italiana attuale se ne riscontrano tante. L'Italia appare come una società frammentata che di conseguenza agisce in modo disordinato, cosa che impedisce il nascere di una coscienza collettiva. Da qui deriva anche la criticità del rapporto tra cittadino e Stato, un'istituzione che nel nostro paese conserva i tratti tipici dei regimi autoritari, sebbene celati nelle pieghe della legalità. Uno stato di cose che traspare in modo evidente se si analizzano in modo disincantato alcuni momenti topici della nostra vita pubblica, sia a livello istituzionale, sia a livello della quotidianità di massa. Ed ecco quindi come la parata del 2 giugno, la percezione della Borsa e del potere finanziario o lo sviluppo del sistema ferroviario nazionale diventano metafore quanto mai ricche ed esaurienti per capire l'evoluzione della società italiana.
"La buona antropologia ci insegna che l'esotico è singolarmente vicino, e il gran merito del libro di Aime è di avercelo confermato ancora una volta". Jean-Loup Amselle
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