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Pantaleo

Architetture del noi

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Cartaceo 13,30 €

Mentre mi aggiro tra le rovine di Homs, in Siria, mi chiedo spaesato se possa avere un senso fare architettura in questo grado zero dell’umanità. La risposta è semplice: sì, non possiamo far altro che costruire, è nella nostra natura. Ed è proprio in queste condizioni estreme che l’architettura sa essere terapeutica, sa curare le cicatrici della guerra. Perché un nuovo tetto che protegge, un intonaco che profuma di fresco, parla di futuro, della voglia di vivere, della banalità dell’abitare. Sta qui la straordinaria forza dell’architettura.

A partire dalla storia di un progetto collettivo, lo studio di architettura TAMassociati, e dalle esperienze sul campo con Emergency, Pantaleo delinea un’intuizione centrale per l’architettura nell’epoca dell’Antropocene: la contemporaneità richiede un modello corale, che esplori un approccio progettuale cooperativo incentrato sul noi, abbandonando l’io individualista e autoriale. Di fronte all’apparente inefficacia degli strumenti attuali nell’affrontare una crisi ambientale e sociale che pare irreversibile, la progettazione di spazi condivisi può essere una risposta concreta per la cura del presente e del domani, a condizione di mettere al centro concetti come partecipazione, attivismo, riconciliazione, bellezza e soprattutto dono. Un atto dirompente in grado di sovvertire l’imperante logica del profitto. È dunque arrivato il momento che l’architettura dell’io, spettacolare e al servizio del capitale, lasci il posto alle architetture del noi, plurali, collaborative, libertarie, in grado di ricostruire i legami comunitari e dare forma a un abitare più equo.