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Kropotkin

Memorie di un rivoluzionario

copertina

Cartaceo 23,75 €

Nato in una famiglia che possedeva servi, ero cresciuto nella convinzione che fosse necessario comandare, redarguire, punire… Ma quando iniziai a lavorare concretamente con gli uomini più disparati, mi resi conto della differenza tra azione basata sul comando e azione basata sulla collaborazione. La prima funziona a meraviglia in una parata militare, ma non nella vita reale quando l’obiettivo si può conseguire solo con il concorso di tante volontà. Inizialmente non formulai le mie osservazioni in termini di lotta politica, ma fu così che persi ogni fede nella disciplina dello Stato. Ero pronto a diventare anarchico.

Pubblicata nel 1899, questa autobiografia – che richiama le atmosfere e i personaggi evocati in Turgenev e Tolstoj – non è solo la straordinaria storia di un principe russo che rinuncia ai propri privilegi per diventare uno dei più noti rivoluzionari del suo tempo, ma è al contempo il racconto corale di un fermento culturale, politico e umano che sta radicalmente trasformando l’ordine sociale dell’intera Europa, a partire dalla Russia zarista. Così, il racconto esistenziale di un giovane aristocratico sempre più a disagio con la realtà che lo circonda ci porta dalla corte degli zar, con le sue liturgie da fine impero, a una remota Siberia, scelta proprio per sottrarsi all’ambiente familiare. Ed è lì che Kropotkin «rinasce», come rivoluzionario e come scienziato. Da quel momento, in una vita segnata da cospirazioni, arresti e fughe, ma anche da un’intensa collaborazione con la Società geografica russa prima e inglese poi, i due aspetti si intrecciano in modo indissolubile plasmando la sua peculiare concezione dell’anarchismo. E tuttavia questo non è un libro che parla di teorie, ma di ciò che le ha rese possibili, ovvero parla di persone, di sperimentazioni e di vita.